a cura di Elena Forin
Promosso da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali
Nuova installazione di Esther Stocker, prodotta in collaborazione con Oredaria Arti Contemporanee. Con "Destino comune", Esther Stocker crea una fitta struttura composta da segni di scotch nero, che percorrono l'architettura e marcano l'andamento dei volumi.
Anche in questo caso, il punto di partenza del lavoro dell'artista è una griglia geometrica regolare, che viene scossa nella sua esattezza attraverso l'inserimento di opportuni "errori" per rappresentare il "danno del sistema”. Nell'attraversare lo spazio della sala così trasformato, lo spettatore entra in una dimensione non più pienamente riconoscibile, ma in uno spazio in cui sono gli errori a dare le coordinate e a catturare l'attenzione: l'individuo diventa quindi parte di questa imprecisione, che codifica un sistema di regole non più definite, ma attraversate da una certa vaghezza.