Terza tappa per il progetto espositivo From La Biennale di Venezia to MACRO. International Perspectives, ideato e curato da Paolo De Grandis e Claudio Crescentini, dedicato alla presentazione di alcune installazioni internazionali provenienti dall’Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia, ricomposte e rimodellate site-specific appositamente per il MACRO.
Il progetto vede convergere insieme le “prospettive” d’arte di due città che lavorano per far viaggiare le esperienze dell’arte internazionale sul territorio nazionale. Dalla città lagunare appunto alla Capitale. Due città legate da una tradizione storico-artistica imponente che sono riuscite ad arricchire ulteriormente questo bagaglio per dare voce e vita all’arte contemporanea e far emergere e valorizzare questa risorsa, ricorrendo ad azioni di documentazione dell’esistente, di promozioni di iniziative ma anche di connessioni internazionali. Ricerca avviata da Paolo De Grandis già nel 1995 con l’ideazione dei padiglioni esterni alla Biennale di Venezia e la presentazione di nuovi paesi.
In occasione di questo terzo appuntamento è presentata la mostra di Yi Zhou, artista cinese che vive tra Roma, Shanghai, Hong Kong e Los Angeles che rappresenta la nuova generazione di artisti interdisciplinari di talento.
Yi Zhou crea grandi installazioni multimediali in cui abbina cinematografia, animazione digitale, fotografia, scultura, pittura, disegno e composizioni di musica contemporanea con collaborazioni prestigiose come con il Maestro Ennio Morricone in occasione delle sua partecipazione alla Biennale nel 2011.
Il suo lavoro esplora il regno dell’iperrealismo e del neorealismo: da un lato, trae forme visive e tangibili dall’immaginazione e dai sogni; dall’altro, conferisce un aspetto surreale alla stessa natura. Le sue opere, sintesi complessa di fantasia, letteratura, mitologia, filosofia e nuova tecnologia, imbevute di cultura cinese e mediterranea, introducono la magia conturbante di personaggi e paesaggi virtuali e soprannaturali, calati nella realtà effimera della vita, dell’amore e della morte, usando il linguaggio simbolico dell’inconscio. Fonde metodi espressivi antichi, come la scultura in marmo e la pellicola da 35 mm a tecniche estremamente avanzate, come l’animazione 3D. I suoi film esplorano il limite tra sogno e realtà, immaginazione e follia, verità e menzogna, vita dopo la morte.
Nella MACRO Hall Yi Zhou presenta un’installazione multimediale con animazione 3D con echi letterari e richiami alla storia di Roma e alle sue rovine. I video sono proiettati su lastre di marmo a ricreare un ambiente interattivo.
Quello di Yi Zhou è un mondo popolato di visioni notturne filtrate da reminescenze letterarie, riferimenti reinventati, capovolti o recuperati che si ripetono con insistenza, rifuggendo facili esempi didascalici per aprirsi a contaminazioni culturali ed esperimenti di linguaggio. Nelle animazioni 3D, popolate di visioni apocalittiche ma che lasciano sempre uno spiraglio di luce, le immagini alterate, desemiotizzate, danno vita ad un haiku nostalgico che azzera ogni traccia di senso compiuto, aprendo la narrazione a una dimensione astratta, diluita lungo un movimento a spirale.