Marisa e Mario Merz sono due tra i più significativi protagonisti della storia dell’arte del Novecento. La mostra è curata da Claudio Crescentini, Costantino D’Orazio e Federica Pirani, promossa da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con la Fondazione Merz - Torino.
Durante la loro carriera, partita all’interno dell’esperienza dell’Arte Povera, Marisa e Mario Merz non hanno mai separato la vita quotidiana dalla creazione artistica, all’insegna di un connubio alimentato da una strettissima relazione e un continuo scambio intellettuale, pur nella distinzione netta del proprio lavoro individuale.
Il rapporto tra i due artisti, durato oltre cinquant’anni, ha permesso la nascita di alcune opere realizzate a quattro mani, come alcuni tavoli di Mario Merz presenti in questa mostra, che dialogano con sculture, teste o installazioni in cera, di Marisa, nel segno di una collaborazione che è stata costante, anche se non sempre dichiarata.
La mostra partirà proprio da queste esperienze, con una particolare attenzione al legame che i due artisti hanno stretto con Roma.
La spirale di Mario Merz progettata per i Fori Imperiali nel 2003 sarà esposta su una parete del MACRO, per la prima volta in quella posizione verticale per cui era stata inizialmente pensata dall’artista.
Roma sarà protagonista del percorso all’interno del lavoro di Marisa Merz, che tra gli anni Sessanta e Settanta realizza diversi progetti nella Capitale: da mostre personali presso la Galleria L’Attico di Fabio Sargentini (1970 e 1975) all’azione avvenuta presso l’Aeroporto dell’Urbe nel 1970.
L’intera esperienza romana di Marisa Merz sarà presentata in mostra attraverso una testimonianza fotografica di Claudio Abate, che ne ha documentato le esposizioni e le azioni.