Curata da Federica Pirani e Claudio Crescentini, l'esposizione presenta oltre 80 opere con un allestimento ideato appositamente da Kentridge per il MACRO. La mostra è promossa da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con la Galleria Lia Rumma.
Project Room #1 e #2
La mostra rappresenta il culmine di una serie di iniziative artistiche e culturali che hanno legato la città di Roma al famosissimo artista d’origine sudafricana.
Una serie di iniziative che hanno anche come punto di arrivo il monumentale intervento sulla storia di Roma, da sempre fortemente voluto dall’Amministrazione Capitolina, che Kentridge ha iniziato a realizzare lo scorso 9 marzo sui muraglioni del Tevere e che sarà inaugurato il prossimo 21 e 22 aprile, in occasione del Natale di Roma. Si tratta di un progetto multidisciplinare e no-profit, promosso da TEVERETERNO, dedicato al tratto della banchina del Tevere compreso fra Ponte Sisto e Ponte Mazzini, cosiddetta “Piazza Tevere”: il primo e più grande spazio pubblico all’aperto dedicato alle arti contemporanee a Roma.
In mostra i bozzetti a carboncino delle figure ideate dall’artista per i muraglioni del Tevere, dove ricorre penetrante l’iconografia dell’arte antica romana così come immagini e storie dedotte dalla storia della Chiesa, fra le quali una struggente Santa Teresa d’Avila, fino al nostro contemporaneo rappresentato dalla grande e toccante installazione dedicata alla morte di Pier Paolo Pasolini, uno dei poeti e intellettuali più amati da Kentridge.
Oltre a queste opere, già in parte presentate alla Biennale di Venezia del 2015, vengono esposti una serie di disegni a inchiostro e a pastello inediti, realizzati appositamente per l’occasione dall’artista, e un grande fregio su carta, anche questo inedito, lungo oltre sei metri che riproduce proprio la totalità della sequenza delle monumentali figure realizzate dall'artista sull’argine del Tevere.
Esposti anche alcuni ritagli di figure e oggetti, sempre inediti, che in seguito verranno adoperati come stendardi dai performer in occasione dell'evento musicale e teatrale, concepito da Kentridge in collaborazione con Philip Miller, che sarà rappresentato nel corso dei due giorni di inaugurazione e di cui le prove saranno realizzate direttamente presso gli spazi di MACRO Testaccio, gentilmente concessi dalla Sovrintendenza Capitolina per tale straordinaria occasione. Questi “cut out”, come li definisce l’artista, esposti al MACRO, saranno poi portati in processione durante la performance, entrando e uscendo dal museo per tale occasione.
Trasmessi inoltre dei video preparatori del grande processo creativo messo in atto, ormai da anni dall’artista, basilari per capire l’evoluzione del progetto totale “Triumphs and Laments”.
Questo del resto è il modo scelto da Kentridge di confrontarsi con Roma, in maniera multidisciplinare e multimediale, dove l’arte e la cultura di uno dei più grandi artisti contemporanei dialoga e si confronta appunto con la grande storia millenaria dell’Urbe, le sue iconografie, i protagonisti, l’ambiente rivissuto e riletto con grande forza creativa e intellettuale.