Terzo appuntamento del ciclo di mostre che intende valorizzare la collezione permanente del museo.
La mostra indaga il rapporto tra arti visive e scrittura, un legame che ha attraversato la storia dell’arte dell’ultimo secolo, a partire dalle avanguardie storiche, con i collages dei cubisti, le “parole in libertà” dei futuristi, le opere dadaiste, la pop art, la poesia visiva degli anni Settanta, fino all’arte concettuale del secondo Novecento.
Attraverso una selezione di opere non figurative - in cui la scrittura può essere intesa sia in senso puramente gestuale e calligrafico, sia in senso concettuale, dove lettere e parole entrano a far parte di giochi linguistici e compositivi - la mostra propone varie declinazioni di questo rapporto in base alla scelta di alcuni maestri della collezione permanente del Museo, che comprende, come è noto, opere datate a partire dagli anni ’60 fino ad oggi.
Avviene così che lettere e parole possono diventare pura immagine, elementi compositivi indipendenti dal significato, e che, viceversa, l’immagine creata dai segni impressi dall’artista sulla superficie dell’opera possa diventare a sua volta scrittura.
L’opera più antica in esposizione è Superficie 572, del 1955, di Giuseppe Capogrossi, proveniente dalla Galleria di Arte Moderna (GAM) di via Crispi, museo la cui collezione è in rapporto di continuità storica con il MACRO.
Nell’ambito della Collezione MACRO sono presenti in mostra opere di: Gastone Novelli, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo, Bice Lazzari, Carla Accardi, Pietro Consagra, Gianfranco Baruchello, Nicola De Maria, Domenico Bianchi, Vasco Bendini, Naoya Takahara, Maurizio Arcangeli, Claudio Adami, Luca Maria Patella, H. H. Lim, Claire Fontaine.
Come di consueto, si inseriscono in mostra anche le opere facenti parte dei comodati d’uso in corso nel museo, considerate a tutti gli effetti parte della collezione. In questo caso specifico, grazie al comodato Unicredit, sono presentate le opere di Mocellin/Pellegrini, di Jean Marc Bustamante e di Maurizio Arcangeli. Infine, si segnala anche la presenza di prestiti esterni, che hanno permesso la presenza di due artisti che, in questo contesto, sembravano imprescindibili, Alighiero Boetti ed Emilio Isgrò.
Il catalogo della mostra, a cura di Antonia Arconti ed edito da Palombi Editori, prosegue il progetto editoriale che il MACRO sta dedicando alla collezione permanente, giunto già al terzo volume. Testi di Federica Pirani e Antonia Arconti.