Progetto proiettivo della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, MACRO, della Direzione Casa Circondariale “Regina Coeli” in collaborazione con VO.RE.CO - VOlontari REgina COeli e con Shakespeare and Company2, a cura di Claudio Crescentini.
Video, frames e fotografie narrano gli interventi artistici realizzati, a partire da marzo 2016, sulle pareti interne di “Regina Coeli”, che, per la prima volta si apre all’arte, grazie all’operatività e la creatività di tre artiste fotografe e video-maker Laura Federici, Camelia Mirescu e Pax Paloscia e di alcuni detenuti del carcere.
Laura Federici vive e lavora a Roma. Ha all’attivo numerose personali fra cui, fra le più recenti, quelle alla Galleria Beit Ahmad (Aleppo / Siria 2005), alla Galleria Il Segno (Roma 2007), alla Galleria l’Affiche (Milano 2008; 2011) alla Gallerie Brieve (Parigi 2014), alla Galleria Andrè (Roma 2011; 2012; 2016). Nell’ambito della produzione di video, tecnica che spesso riveste un ruolo centrale anche nella sua produzione pittorica, si ricordano le 12 sequenze animate per Un amore di Gianluca Tavarelli (1999), vincitore del N.I.C.E. Film Festival New York. Il suo lavoro - grandi tavole a olio, video, interventi pittorici su fotografia - è quindi caratterizzato da linguaggi diversi e incentrato sulle declinazioni di una peculiare modalità operativa che, muovendosi in una zona di confine fra pittura e registrazione meccanica della realtà, dà vita – sull’onda di un incessante moto à rebours nei tempi del proprio vissuto - a una costellazione di opere che dialogano fra loro in un continuo gioco di stratificazioni di memoria e visioni.
Camelia Mirescu, artista d’origine rumena ma di cultura e preparazione cosmopolita, vive e lavora a Roma dal 1990. Personalità artistica molto poliedrica, riconsegna al pubblico la propria ricerca poetica utilizzando e sperimentando numerosi media culturali, dalla pittura e ceramica alla fotografia e video art, passando per la scrittura dei suoi pensieri, tra narrativa e saggistica. Il tutto sempre abbinato ad un alto potenziale espressivo e culturale, colto e profondo. Le sue opere sono state presentate in numerosi eventi internazionali di prestigio, fra i quali e fra i più recenti si ricordano: Sfogliando l'anima, Accademia di Romania, Roma 2009; Le Trasparenze del gesto, Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, Venezia 2005; Couleurs intimes, Institut Culturel Roumain, Parigi 2004; Le forme degli istanti, Palazzo Valentini, Roma 2003. Ha preso parte al contest di Egosuperegoalterego. Volto e corpo contemporaneo dell’arte, MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma, 2015-16. Sua ultima personale Trasmigrazioni emotive, presso l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, Palazzo Correr, Venezia 2016.
Pax Paloscia vive e lavora tra Roma e New York. Particolarmente influenzata dalla cultura di strada e dal mondo dei giovani – KIDS – intesi come metafora della condizione umana, l’arte di Pax Paloscia è scardinata da una continua contaminazione di linguaggi che vanno dalla fotografia al video, alla pittura. La sua formazione nasce nell’ambito delle arti grafiche e della pubblicità. Ha lavorato, infatti, per diversi anni a Milano collaborando con le più note agenzie pubblicitarie e case editrici. Le sue collaborazioni comprendono: Rolling Stone, Urban, Sole24Ore, Feltrinelli, Enaudi, McCann Erickson, Saatchi e Saatchi, J. W. Thompson, Publicis, Ogilvy, IBM, Nike, Mazda, Omnitel, EMI, Findus, Levi’s, Fnac, Mandarina Duck, etc. Nel 2007 si trasferisce a NYC dove si diploma all'International Center of photography. Il suo primo libro-manifesto “Let the KIDS Play” (Drago ed.). Numerose le gallerie dove ha esposto, fra le quali: White Noise Gallery, Roma; Temple University Gallery, Roma; Edward Cutler Gallery, Milano; International Center of Photography, NYC; New York PHOTO Festival. NYC; Museum der Dinge, Berlino; Addict Gallery, ParigiSuperplan, Berlino; Helmet Gallery, Monaco; Espace Beaurepaire, Parigi.