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ALL IN DI GIUSEPPE GALLO

17 novembre 2007 > 24 marzo 2008
Con la collaborazione di Kunsthalle Mannheim

L’esposizione è realizzata nell’ambito della stagione 2007-2008, contemporaneamente al progetto dedicato ad Avish Khebrehzadeh e alla collettiva "La città che sale. We try to build the future", allestita presso MACRO FUTURE.

Immagine: Giuseppe Gallo / MACRO, Merletto Veneziano, 2004

Un’ampia mostra antologica dedicata a Giuseppe Gallo, l’esposizione si colloca all’interno del programma rivolto agli artisti romani e nello specifico al Gruppo di S. Lorenzo, e a seguito dei progetti dedicati rispettivamente a Nunzio, Gianni Dessì e Piero Pizzi Cannella.

‘Il lavoro di Giuseppe Gallo spesso oscilla fra gli azzardi innovativi e sperimentali di una narrazione coraggiosa e i classicismi di un linguaggio virtuoso, fra le analisi chimiche di un cromatismo ‘alchemico’ e la stabilità di pratiche artistiche note. Tutto ciò contribuisce a determinare un quadro complesso nel suo rapporto con la ‘contemporaneità’. (D. Eccher)

Presso le Sale Macro sono esposte una selezione di opere storiche e inedite del percorso artistico di Giuseppe Gallo attraverso disegni, dipinti e sculture.

Diversi i dipinti presentati, alcuni dei quali originalmente riuniti per questa mostra,nello specifico:
il ciclo di 12 dipinti ad olio dedicati ai mesi dell’anno Le Dita della Mente (1998), provenienti dalla collezione dell’artista e riuniti in un’unica e inedita struttura installativa; e Memoria Retrospettiva (2007), una raccolta di 34 quadri ad encausto, nei quali Gallo ripropone figure, simboli, ed elementi che contraddistinguono il suo percorso artistico.

L’ esposizione prosegue con le sculture in bronzo: per la prima volta in mostra Prismi, riproduzioni di maschere rituali e teatrali acquistate durante diversi viaggi; tra le opere antologiche Cielo dei Re (1991), Femmina Atroce (2004), e la serie Autoritratti Autoritari, asce in bronzo le cui lame riportano il profilo tagliente dell’artista.

I disegni vanno dal 1979 al 1998, esempi in mostra: Parva Sibarita (1985), Il Tevere (1988) e Avangarde is now having baby (1998).
‘Il disegno è bambino, progettazione del futuro, gioco in bianco’. (G. Gallo)

Il percorso artistico di Gallo è contraddistinto dal suo stile ironico, strumento che gli permette di sperimentare diversi linguaggi pur mantenendo fermo il ricorso alla classicità nelle tecniche (es. pittura ad olio della tradizione italiana ed encausto) e nei materiali. Notevole il ricorso alla pratica della frammentazione sia nelle figure che nel colore, elemento quest’ultimo che Gallo considera simbolo e espressione della materia e che pone in risalto attraverso i forti contrasti generati dall’uso di ruggini e ossidanti; esempi in mostra Merletto Veneziano(2004) e Mare di Specchi (2005).
La sua arte è pregna di riferimenti simbolici (numeri, foglie, figure) che celano l’enigma, come nel trittico in mostra Cadute Silenziose (2006) e in Con Umiltà con Energia (2007), simboli che volutamente hanno il solo compito di dare accenni e intuizioni per poi lasciare il passo a libere e personali interpretazioni.
Io cerco un modo di lavorare che non sia finito. Mi sento come una madre che mette al mondo un figlio senza commettere l'errore di volerlo possedere, ma lasciandolo completamente libero; un quadro, quando lo realizzo, deve avere la possibilità e la potenzialità di generare altre cose, altre idee. (G.Gallo)

Giuseppe Gallo (1954, Rogliano, Cosenza) si trasferisce a Roma nel 1976, dove, nello stesso anno tiene la sua prima personale. Presente sulla scena internazionale già dal 1979, quando figura in Europa 79 a Stoccarda, approda a New York nel 1983 partecipando a una collettiva presso Annina Nosei Gallery e nel 1986 con una mostra personale presso Sperone Westwater. Invitato alla Quadriennale di Roma nel 1986 e nel 1999, partecipa a numerose rassegne all'estero - tra le più significative Roma interna al Museum Moderner Kunst a Vienna nel 1991, Concordantiae al Centre Régional d'Art Contemporain Midi-Pyrénées a Tolosa nel 1992, Minimalia al Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 1998 poi riproposta al P.S.1 Contemporary Art Center di New York. Nel 1990, riceve l'invito a esporre alla Biennale di Venezia con una sala personale nel Padiglione Italia. Del 2000 è la rassegna allestita presso Palazzo delle Esposizioni di Roma, insieme a opere di Antony Gormley e David Hammons, e rappresenta l'importante ritorno di Gallo in uno spazio pubblico romano.
Fondamentali nel suo percorso espositivo sono le personali allestite a Rende nel 2001 e a Spoleto nel 2004. La prima offre un'approfondita panoramica di oltre venticinque anni di attività artistica, l'altra rappresenta la prima antologica interamente dedicata alla scultura. Dal 2005 al 2007, si susseguono importanti personali in prestigiose gallerie italiane, come la mostra Mito-Rito-Sito (Verona) e Gioco felice di un suonatore di tamburi (Modena). Tra le collettive del 2006: la grande mostra che l’Académie de France à Rome Villa Medici ha dedicato ai sei artisti di San Lorenzo: Ceccobelli, Dessì, Gallo, Pizzi Cannella, Tirelli e Nunzio.
Nel catalogo monografico, edito da Electa (collana MACRO) presenti testi di Danilo Eccher, direttore di MACRO, di Rolf Lauter, direttore della Kunsthalle Mannheim, oltre alla biografia ragionata di Costanza Paissan. Edizione italiano/inglese.