Prima mostra personale in Italia dell’artista francese Cyril de Commarque. L’esposizione è a cura di Pier Paolo Pancotto, da tempo impegnato in una sua personale indagine sullo speciale rapporto esistente, ancora oggi, tra artisti stranieri e Roma.
Il progetto espositivo è composto da una grande installazione formata da tre importanti opere ed ha per soggetto il rapporto tra l’individuo ed il concetto di “confine”, articolato in tutte le sue sfumature semantiche: emotive, culturali e sociali.
Frontiers è un lavoro costituito da una serie di sculture in alluminio placcato oro e ottone lucidato che hanno la forma dei confini di paesi tra cui Israele, Germania, Russia, Turchia, Austria, e che, attraverso strati sovrapposti di metallo, rappresentano l'evoluzione dei confini stessi nella storia recente. La riflessione dell'artista parte dal significato attribuito alle frontiere, dalla considerazione delle stesse come simbolo delle nazioni e di come gli esseri umani combattano da sempre per esse, attraversandole sia legalmente che illegalmente ed erigendo muri. Simboleggiano l’egemonia ma anche le nostre paure. I confini cambiano, nel corso di un secolo la fisionomia del mondo si è costantemente evoluta. A causa dei conflitti, i confini si sono spostati e sono simili a strati sovrapposti. Gli effetti sono migrazioni forzate, umiliazione, lotte, senso di frustrazione, minoranze etniche e anche riconciliazione, pace.
Cyril de Commarque è nato in Francia nel 1970; attualmente vive e lavora tra Londra e Ibiza.