Un viaggio nel cuore dell’uomo e nel destino della forma plastica. Ecco il senso profondo della grande mostra di Giuliano Vangi. Ne saranno protagoniste ventisei sculture, molte delle quali di grandi dimensioni ed una trentina di disegni che presenteranno un Vangi sorprendente, rivolto alle ultime generazioni con la sua potente riflessione scultorea sul rapporto uomo/natura/società, anche in termini di violenza e prevaricazione.
La mostra è a cura di Gabriele Simongini con l’allestimento progettato da Mario Botta e l’organizzazione dello Studio Copernico di Milano.
La mostra punta soprattutto sulle sue opere degli ultimi dieci-undici anni, ben 24 sulle 26 complessivamente esposte, oltre ai disegni. Di queste, tredici sculture sono state realizzate nel 2014, alcune delle quali appositamente per MACRO Testaccio.
A proposito dell’attualità della sua ricerca, l’artista toscano si può considerare un antesignano di quella linea della scultura incentrata sul corpo umano che è stata celebrata poche settimane fa nella Hayward Gallery-Southbank Centre di Londra con la mostra “The Human Factor: The Figure in Contemporary Sculpture”, curata da Ralph Rugoff.
Eccezionalmente l'esposizione sarà arricchita dall’allestimento di un grande architetto come Botta, che da tempo segue il lavoro di Vangi.
Fra i lavori esposti spiccano bronzi di dimensioni eccezionali come “Veio” (2010), due imponenti graniti (“Persona” e “Ulisse”), una scultura di impatto sconvolgente sul tema tragico e quanto mai attuale della decapitazione come “C’era una volta” (2005), un ciclo inedito di grandi opere a due facce, che fanno dialogare scultura e pittura (“La bruma del mattino”, “L’uomo”, “L’uomo che corre”, tutte del 2014), tre marmi bianchi sul rapporto donna-mare (2014), la bellissima “Ragazza con capelli biondi” (2014), in legno di tiglio dipinto e il bronzo "2011", di un realismo impressionante, con uno dei tanti "indignados" che dalla Spagna diedero il la ad un travolgente movimento di protesta internazionale.
In mostra sarà proiettato un documentario dedicato a Giuliano Vangi e realizzato da Raffaele Simongini.