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KIM MINJUNG. IL SUONO DELLA LUCE

25 gennaio > 4 marzo 2012
a cura di Gianluca Ranzi

MACRO Testaccio

Esposto un grande lavoro ideato e realizzato appositamente per questa occasione dall’artista coreana Minjung Kim. È un’opera di circa trenta metri che appartiene al ciclo "Mountains", una serie di lavori che Kim Minjung ha cominciato a realizzare dalla fine del 1997 e in cui la luce gioca un ruolo fondamentale creando un gioco impalpabile di trapassi atmosferici dal grigio perla al nero assoluto.

La genesi di questa serie si trova in un’occasione particolare: una passeggiata all’alba, una roccia sul mare, l’osservazione delle onde. L’artista entra in risonanza con quel primo impulso sensoriale e si rapporta con l’infinità del tutto. In Mountain luce, oscurità e colore sono resi con delicatissime pennellate sovrapposte che paiono creste montuose o ondate sonore che continuano a vibrare e a comporsi in una infinità di toni digradanti.

Altri lavori, che mostrano l’evoluzione del percorso pittorico di Kim Minjung, proseguono e completano la mostra. In essi risulta evidente come la combinazione di pieno e di vuoto sia una delle caratteristiche del lavoro dell’artista, ottenuta attraverso la sapiente composizione di sottilissime carte colorate unite all’uso del pennello, della china e della bruciatura: il colore e le forme si legano allo sfondo, sembra materialmente che lo buchino, lo attraversino da una parte all’altra. Le opere contengono una miriade di punti, cerchi, filamenti e striscioline, che creano uno spazio di risonanza col mondo organico e che richiamano la metamorfosi continua delle forme naturali. Anche l’elemento del fuoco, usato per bruciare i bordi delle sottilissime carte che a strati compongono l’immagine, è simbolo della mutazione istantanea degli elementi inseriti nel divenire naturale che distingue la vita delle cose.

In questi lavori un filamento di china può divenire materia organica e organizzarsi in una famiglia di terminazioni nervose che fluttuano nello spazio dell’opera, il Nautilus assume la forma della spirale e richiama alla rigenerazione delle cose, le striscioline di carta bruciate ai bordi e sovrapposte nel ciclo delle Stories si organizzano in fasce verticali che sembrano racchiudere il segreto dei codici genetici, o altre volte, come negli Untitled, i piccoli tondi di carta si aggregano in strutture via via sempre più complesse che segnano e movimentano la superficie ecru della carta di fondo, testimoni del passaggio di stato da una condizione all’altra, della circolarità tra la vita e la morte.

L'esposizione fa parte del programma della Biennale Internazionale di Cultura Vie della Seta.

Kim Minjung (Gwangju, 1962) è un’artista ponte tra la cultura orientale e quella occidentale, che ben conosce essendo giunta in Italia dalla Corea nel 1991 per seguire i corsi dell’Accademia di Brera a Milano, città dove tutt’oggi ha conservato uno studio e risiede per lunghi periodi.


Il catalogo in fascicoli da collezionare, ordinabili cronologicamente o tematicamente
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