La ricerca dell’artista, che vive e lavora a New York, è ispirata all’ambiguità del rapporto esistente tra realtà e rappresentazione, tra verità tangibile e percezione soggettiva.
Al MACRO, la Galegati ha presentato una statua antica proveniente dalle collezioni archeologiche romane, da lei personalizzata con una didascalia che ne attualizza l’immagine.